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Intervista ad Andrea Roncato

Andrea Roncato, alias Costante Romanò:

 il più simpatico dei Carabinieri




Andrea Roncato ha alle spalle ben 25 anni di carriera, trascorsi nell’ambito del teatro, del cinema e anche delle fiction tv, oltre che come showman. E’ diventato noto come comico negli anni '80, per aver fatto coppia con Gigi Sammarchi. Debutta in RAI nel 1977 con uno spettacolo legato alla Lotteria Italia, "Io e la befana", insieme alla coppia Raimondo Vianello-Sandra Mondaini, poi nel 1984 partecipa a un programma condotto da Loretta Goggi, "Hello Goggi". Ottiene un grande successo su Canale 5 per tre anni consecutivi, dal 1984, grazie a "Premiatissima", show con Johnny Dorelli e Ornella Muti. Nel 1986 raggiunge la consacrazione come showman di talento grazie a "Grand Hotel", programma al quale partecipano tanti famosi artisti italiani, ma anche attori di fama mondiale, in qualità di ospiti d'onore. Successivamente conduce vari programmi televisivi, tra cui "Sabato al circo" (con Gigi e con la partecipazione di Cristina D'Avena), e più tardi "Le cose buone della vita" e "20 anni". Al cinema Gigi e Andrea approdano grazie a Flavio Mogherini, che li lancia con "I Camionisti", ma raggiungono la vera celebrità come attori grazie al regista Sergio Martino, in film facenti parte del cosiddetto filone della "commedia all'italiana", oggi diventati dei very cult. Da allora come attore ne ha fatta tanta di strada, nella fiction “Carabinieri” è presente sin dalla prima serie, interpretando il ruolo di Costante Romanò, un carabiniere un po’ pigro, ma molto sensibile, simpatico ed attaccato a valori come la famiglia e la fede.  





Intervista:


Adele Consolo: Andrea, cosa c’è di te in questo ruolo? Tu somigli a Costante Romanò? 

Andrea Roncato: Per certe cose si, per altre cose no, nel senso che Costante è una persona sposata, con quattro figli, una brava persona. Nella brava persona forse ci assomiglio, sul fatto che sono sposato invece no... Costante Romanò forse rappresenta il mio sogno, col mio lavoro è difficile avere una famiglia oppure quando l’ho avuta è stato difficile mantenerla. Io sono uno di quelli che vive a discoteche o sta sempre in mezzo alla gente, o a donne, mentre invece la sera mi piace starmene davanti alla televisione coi miei cani o a mangiare un piatto di spaghetti con i miei amici. 

A.C.: Ti piacerebbe avere una famiglia numerosa come la sua? 

A.R.: Vorrei avere bambini, sono diventato estremamente contrario all’aborto, perché io ho avuto figli con donne che hanno abortito ed è una cosa della quale mi vergogno molto. E’ sempre stata molto impressa nel mio cuore come un punto di dolore immenso. Lo sai che una volta ho scritto una poesia per un bambino che avrei voluto avere?

A.C.: No, ne conosco alcune, ma non questa. Potresti recitarmela? Mi piacerebbe tanto ascoltarla... 

A.R.: Si intitola “Ti avrei voluto”, la dico perché sei tu...



Ti avrei voluto piccolo
per poterti abbracciare,
ti avrei voluto grande
per potermi appoggiare,
ti avrei voluto d’inverno
dietro a una finestra
a guardare la neve
 che comincia a cadere,
ti avrei voluto
con la pioggia di un temporale,
sotto le coperte,
 in silenzio
per sentirne il rumore,
ti avrei voluto
dolce con i cani
per poterli accarezzare
e tenero coi vecchi
per poterli amare,
ti avrei voluto
cantare una canzone,
farti addormentare
e  riprendere il sogno
che ti aveva fatto svegliare,
ti avrei voluto di fianco
a camminare
tutti e due in silenzio
cercando di capire
quello che l’altro
ha dentro
e che non riesce a dire.
Ti avrei voluto
il giorno che dovevi partire,
per il piacere di vederti ritornare,
ti avrei voluto
il giorno che me ne dovrò andare
ti avrei voluto volere,
ma quella volta
non ti ho voluto...  


Questa poesia è dedicata a un bambino, questa è la mia voglia di famiglia. Costante somiglia un po’ a quello che io non sono riuscito ad essere, quindi mi somiglia nel senso che fa parte della mia fantasia, dei miei desideri, però... nella vita io sono un po’ diverso, purtroppo... 

A.C.: Dall’anno scorso il regista di “Carabinieri” non è più Raffaele Mertes, ma Sergio Martino, con cui tu già avevi lavorato negli anni ’80. Che effetto ti ha fatto tornare a lavorare per lui? 

A.R.: Si, il regista Sergio Martino per me non è uno nuovo, nel senso che avevo fatto dieci film con lui, ed è una persona cara, con la quale ho lavorato e mi sono divertito, ed è una cosa che mi piace molto, perchè io lavoro per divertirmi e per stare con la gente che amo, e Sergio Martino è una di queste persone. Quindi un ottimo effetto, anche se mi ero trovato benissimo prima con Raffaele Mertes. 

A.C.: Quest’anno ci saranno molte novità, molti attori, ad esempio, verranno sostituiti, è vero? 

A.R.: Alcuni personaggi andranno via, e, devo dirti, con grande dispiacere mio, perchè vanno via alcune persone prima di tutto che sono grandissimi attori, tipo Giampiero Lisarelli, ad esempio, e non so il perchè, visto che era un attore che piaceva molto, e molto bravo. Va via anche una carissima amica, ma va via a metà, grazie a Dio, perchè farà quasi tutte le puntate, ed è Roberta Giarrusso, che io ritengo una bravissima attrice e una carissima persona. Poi sono andati via Giorgio Borghetti, e Alessia Marcuzzi, rimpiazzati secondo me, a parte Ines Nobili, da persone che sono agli inizi, quindi come qualità potremmo peggiorare. Poi speriamo che siano meglio le storie… 

A.C.: Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Ne vuoi parlare? 

A.R.: Sempre col regista Sergio Martino abbiamo in progetto di girare il seguito di due film degli anni ’80 che ormai sono diventati dei cult: “Acapulco... 20 anni dopo” e “L’allenatore nel pallone”, che ha venduto 180.000 copie di dvd. 

A.C.: Il film “Acapulco... 20 anni dopo” dove lo girerete questa volta, di nuovo a Cesenatico o ad Acapulco? Ci saranno altri volti noti oltre a te e a Gigi Sammarchi? 

A.R.: Lo gireremo di nuovo a Cesenatico! E sarà un buon motivo per tornare nella mia terra. Avevano fatto dei provini con delle bellone già datate, ma io ho fatto togliere tutto, perchè voglio che le storie le portino avanti e le interpretino dei giovani attori, che siano sconosciuti ma bravi, perchè io credo che il cinema si debba fare con degli attori bravi e non con dei “Grandi Fratelli” o delle “Isole dei Famosi” o delle “Talpe”... è ora di fare lavorare secondo me gli attori bravi. Il pubblico, che noi facciamo di tutto per far diventare cretino, non lo è assolutamente, è intelligente e capisce quando gli dai un bel prodotto o no, poi se non glielo dai si accontenta, ma il fatto che si accontenti non vuol dire che è stupido, anzi, molte volte credo che abbia pietà di noi! 

A.C.: Oltre a questi due progetti ne hai degli altri?

A.R.: Si, con Leone della 01, dopo due anni, credo di aver trovato il produttore per il film “L’uomo dei cani”, la storia di un uomo che raccoglie i cani randagi per strada, una sceneggiatura che ho interamente scritto io. E con questo... vi salutiamo, vi ringraziamo ... 

A.C.: E ci vediamo sui prossimi schermi? 


A.R.: Si, sui prossimi schermi!!! 


(08/09/2006)

Adele Consolo

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